Il Natale
nel medioevo / Τα Χριστούγεννα τον Μεσαίωνα
Dato che siamo in periodo natalizio una domanda potrebbe sorgere: come si
festeggiava il Natale un migliaio di anni fa?
Il concetto di Natale, nasce
nell'ultimo secolo di vita dell'Impero Romano d'Occidente per opera di Papa
Leone Magno. Serviva sostituire i riti pagani dei Saturnalia (dedicati a
Saturno e all'ingresso della Natura nell'inverno) e del Sol Invictus
(l'invincibilità del sole, la cui rinascita era celebrata il 25 dicembre).
Or bene, Leone Magno afferma una cosa semplicissima: che il "Vero
Sole", a cui sono attribuiti valori di luminosità e supremazia, non è
null'altro che il Cristo, ragion per cui, il 25 dicembre diviene il giorno i
cui si celebra la sua nascita che illumina il mondo dopo il lungo periodo di buio
delle tenebre. D'altronde, dopo il solstizio, le giornate cominciano ad
allungarsi nell'emisfero boreale del pianeta, confermando così la
riaffermazione del Sole sul mondo.
Papa Leone Magno,
"ideatore" del Natale
Con l'introduzione del Natale, le ultime velleità di culto pagano vengono
definitivamente soppresse, ed il Cristianesimo ha campo libero nell'influenzare
la vita, la cultura e la mentalità dei popoli, che ormai si avviano a vivere
l'era medievale.
Studiando le scritture, Leone Magno
stabilisce anche come doveva essere la scena della nascita di Gesù: una stalla,
in cui un bue ed un asino, rappresentassero rispettivamente i pagani ed il
popolo ebraico. Nel VII secolo invece, si decide di posizionare la stalla in
una grotta, in quanto la gelida pietra raffigura la durezza della vita che il
Cristo dovrà affrontare per salvare l'umanità dal peccato.
Tutti questi elementi, nel XII
secolo, verranno presi da San Francesco per rappresentare al popolo la nascita
di Gesù attraverso il presepe di Greccio.
Giotto (basilica di San Francesco
d'Assisi): San Francesco allestisce il presepe a Greccio
Nel 1223, durante la notte di Natale, a Greccio, in provincia di Rieti,
San Francesco allestì il presepe. Le agiografie affermano che, durante la
rappresentazione, all'interno della culla apparve un bambino in carne ed ossa
che il santo prese in braccio. Da quel momento, in Italia, venne introdotta la
tradizione del presepe.
Paese di Greccio (Rieti), luogo di
nascita del presepe
Anche i re Magi sono un'invenzione tipicamente medievale: il significato
dei loro nomi (Gaspare - re della luce; Melchiorre - re dell'aurora;
Baldassarre invece ha ancora un significato sconosciuto), e dei loro doni (oro
- avvento di un re; incenso - avvento di una divinità; mirra - usato per
l'imbalsamazione, e quindi trionfo sulla morte), sono invenzioni del VI secolo
dopo Cristo. che servono a risaltare l'importanza di questa celebrazione.
L'albero di Natale è anch'esso un'introduzione medievale: il presepe, la
presenza dei re Magi, la grotta erano ormai una tradizione radicata da almeno
duecento anni; ma nel 1444, a Tallinn, si decide di rappresentare la presenza
vitale di Cristo come giardino in terra; ragion per cui si addobba a festa un
albero, proprio per riprodurre il futuro rifiorire della vita dopo il buio
della notte che ne ha limitato la presenza sulla terra.
Tallinn, luogo di nascita
dell'albero di Natale
Altro elemento importante era il cibo consumato: il Natale arrivava dopo
l'ultimo raccolto dell'anno, non c'era un granché da fare nelle fattorie e, se
non era necessario mantenere gli animali tutto l'inverno, era conveniente
macellarli. Ragion per cui è possibile immaginare la relativa quantità di cibo
a disposizione per questo periodo. Scartabellando fra i documenti degli archivi
di stato delle varie nazioni, è possibile notare come nel XIII secolo, Re
Giovanni ordinò un pranzo di Natale pantagruelico: 24 barilotti di vino, 200 teste
di maiale, 1.000 galline, 500 libbre di cera, 50 libbre di pepe, 2 libbre di
zafferano, 100 libbre di mandorle, insieme ad altre spezie, tovaglioli e
tovaglie, 10.000 anguille salate; Richard di Swinfield, vescovo di Hereford,
invitò 41 ospiti al suo banchetto di Natale nel 1289. Oltre ai tre pasti
serviti quel giorno, gli ospiti mangiarono due manzi e tre quarti, due vitelli,
quattro cervi, quattro maiali, sessanta polli, otto pernici, due oche, insieme
a pane e formaggio. Nessuno ha tenuto il conto della birra bevuta ma gli ospiti
riuscirono a consumare 40 galloni di vino rosso e altri quattro galloni di
bianco.
Banchetto natalizio medievale
Probabilmente, il concetto di "cenone" di Natale, viene proprio
da questi pantagruelici banchetti dovuti alla raccolta delle messi e delle
derrate alimentari in vista dei tre mesi invernali.
Nel periodo natalizio, inoltre, era
molto diffusa la pratica del gioco dei dadi. Molti vescovi, in Europa,
cercarono di bandirlo, ma ottennero scarsi risultati. Inoltre, in Francia, si
diffuse un gioco piuttosto violento e cruento: il gioco del soule, che
consisteva nel confronto fra due squadre rivali che competevano per il possesso
di un grande ciocco di legno o di una palla di cuoio riempita di muschio,
chiamata eteuf o pelote. Si giocava colpendo la palla di cuoio con i pugni, con
calci o con bastoni incurvati. Durante le partite, a cui partecipavano dozzine
di giocatori, ogni colpo era consentito, con gran numero di feriti o perfino di
morti!
Gioco del Soule, incisione.
In sintesi, dal medioevo derivano gran parte dei modi in cui intendiamo
festeggiare il Natale, dal cenone passando per il presepe, all'albero addobbato
e persino alla tradizione del gioco, trasformando questo giorno in un giorno di
festa e spensieratezza.
In questo quadro non trova collocazione la tradizione dei doni, che
arriverà solo secoli più tardi, a seguito della rivoluzione industriale che
interesserà l'Europa.
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