Dipinto nel castello d'Appiano del
1125
La Biancheria Intima nel Medioevo/ Ropa
interior femenina en la Edad Media / Τα γυναικεία
εσώρουχα
τον
Μεσαίωνα
Vi siete mai chiesti se nel periodo medievale la donna portasse la biancheria intima che usa oggi?
Sappiamo che la classica biancheria
intima portata dagli uomini, era formata da brache e calzabrache, utilizzate
durante tutta l'era medievale. Si iniziò prima con le lunghe brache usate dai
Normanni sino ad arrivare nell'anno 1000, momento in cui fu introdotto l'uso
delle calzabrache. Poichè abbiamo ben chiara l'idea dell'uomo, oggi ci
spostiamo su quello che potrebbe essere tutt'ora un punto interrogativo, cioè
quello relativo alla donna. Quella sulla biancheria intima della donna durante
quest'epoca, è una grossa questione storica di cui non abbiamo nessuna certezza
assoluta, soprattutto a causa della scarsezza di fonti storiche a riguardo.
Dallo studio di manoscritti, dipinti ed incisioni dell'epoca, sembrerebbe
che le mutande fossero un capo di abbigliamento prettamente maschile, poiché le
rarissime volte in cui esso appare indossato da donne, si tratta di
rappresentazioni di un mondo "capovolto" oppure di donne "poco
serie", come le prostitute, il che fa supporre una tendenza di pensiero
indecoroso all'utilizzo di questo indumento da parte delle signore nobili
oppure "perbene".
Nei secoli del 1300-1400 le brache o
"mutande", erano un simbolo di virilità prettamente maschile, le
donne che si ostinavano ad indossarle, erano considerate mogli o donne
aggressive, desiderose di rubare l'autorità ai propri mariti o uomini dalla
discutibile condotta morale. Questo modo di pensare era fin troppo rigido e
chiuso, soltanto perché gli uomini facevano uso di questo indumento.
Di recente (nel 2008) nel castello di Lengberg (Austria), durante
un'ampia ristrutturazione, è stato ritrovato un ripostiglio con degli oggetti
che, nel corso della ricostruzione del XV secolo, erano stati scartati e
ammassati sotto le assi del pavimento di una stanza al piano superiore. Tra
tutti gli oggetti ammassati sono stati rinvenuti due tessuti ben conservati, le
cui forme sono riconducibili a quelle di
un reggiseno e di uno slip molto simili a quelli attuali.
Reggiseno scoperto nel castello di
Lengberg, XV secolo
Come si può ben vedere dalla foto, questo reggiseno conteneva già le due
coppe per sostenere il seno, che, nelle scritture di una pergamena, vengono
chiamate "borse"; oltre alle coppe, ci sono anche due fasce laterali
per sorreggere. Lo scopo di questo indumento non era quello di stringere il
seno, anzi l'esatto opposto: l'uso delle fasce consentiva di pressare il seno
al torace; forse l'indumento era corredato di una fascia orizzontale posta
dietro la struttura.
Oltre al reggiseno, lo
"slip" ritrovato nel ripostiglio era pressoché identico a quelli
attuali.
Mutandina scoperta nel castello di Lengberg, XV secolo
Quindi possiamo confermare che in
casi rari la donna utilizzasse l'intimo. Ma come si comportava nel periodo
mestruale?
Dalle fonti storiche le donne non
facevano proprio nulla, lasciavano trascorrere il naturale e fisiologico evento
senza neanche tamponare le fuoriuscite, disseminando gocce di sangue ovunque, e
a volte sporcando la tunica che portavano; in altre fonti invece, si citano
delle "pezze" o tessuti simili a "stracci" appoggiati sul
pube; non si sa ancora come venissero mantenute durante i normali movimenti. Le
fonti storiche, descrivono dei momenti di disgusto ed imbarazzo della donna in
quei giorni. Sebbene l'usanza fosse malvista nel pensiero medievale ed anche in
ambito ecclesiastico, non è affatto escluso che ci fossero, anche in questa
epoca, donne appartenenti ai ceti medio-alti che ne facessero uso in quei
giorni, tralasciando i condizionamenti sociali. Il tessuto di cui era formata questa
sorta di biancheria intima femminile, deducibile dalle immagini risalenti al
XIV e XV secolo, era molto probabilmente il lino o al massimo il cotone, in un
unico pezzo di stoffa sufficiente a coprire appena le natiche e il pube,
stretto sui fianchi da sottili lacci, come testimoniano quei pochi esemplari
ritrovati.
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